collage di immagini industry, paesaggi naturali e testa di David di colore rosa per rappresentare il convegno SMART26

SMART26: appuntamento il 20 maggio 2026


Elena

collage di immagini industry, paesaggi naturali e testa di David di colore rosa per rappresentare il convegno SMART26

Centro Congressi Fondazione Cariplo – Milano

UCIF annuncia la prossima edizione di SMART, il convegno biennale dedicato all’innovazione nel trattamento delle superfici. Un evento che, da anni, rappresenta il punto di riferimento per analizzare lo stato dell’arte tecnologico e per esplorare le evoluzioni industriali e culturali del settore.

IL CONCEPT VISIVO DI SMART26

Il visual di questa edizione è costruito come un collage fotografico e grafico che integra robotica, natura e intelligenza artificiale, in una narrazione visiva che riflette la trasformazione dell’industria contemporanea.

Al centro, la testa del David: simbolo della classicità e metafora delle radici culturali e filosofiche dell’intelligenza. Un richiamo potente alla nascita della conoscenza, della ricerca, dell’evoluzione del pensiero umano.

Il concept racconta una tecnologia che non è fine a sé stessa, ma evoluzione del pensiero umano; si fonde con il design, la sostenibilità, l’ambiente; abbraccia un modello di sviluppo circolare e consapevole.

Il colore fucsia acceso, protagonista dell’identità visiva, rompe gli schemi della comunicazione tecnico-tradizionale: un segnale di apertura verso un linguaggio nuovo, contemporaneo, capace di dialogare con un pubblico trasversale, dai ricercatori ai giovani professionisti.

Infine, il titolo stesso di SMART26 è un “prompt”: come nell’AI generativa, rappresenta uno stimolo, un innesco, una direzione.

È un invito a generare idee, progettare futuro, ripensare l’industria.


logo the battery show eu Stoccarda

Battery Show Europe / Stoccarda

Elena

logo the battery show eu Stoccarda

Per chi opera nella filiera meccanica e nell’automazione per l’automotive, guardare a monte è oggi più strategico che mai.
L’evoluzione della mobilità elettrica sta riscrivendo le priorità industriali: nuovi materiali, nuove tecnologie, nuovi modelli produttivi.
Per le aziende di UCIF, che progettano e realizzano impianti e soluzioni per la produzione industriale, il confronto diretto con chi guida l’innovazione nel settore batterie è un’opportunità concreta per anticipare esigenze, orientare gli investimenti e stringere nuove collaborazioni.

È in quest’ottica che consigliamo di seguire con attenzione The Battery Show Europe, in programma a Stoccarda dal 3 al 5 giugno 2025.
Si tratta dell’evento di riferimento in Europa per l’intera catena del valore delle batterie e dell’elettrificazione.

Alla Messe Stuttgart, oltre 800 espositori e 16.000 professionisti presenteranno e discuteranno le tecnologie chiave per il futuro della mobilità elettrica e dell’energy storage.

I temi in evidenza:
• Batterie allo stato solido, al litio, al sodio
• Sistemi di assemblaggio, saldatura, incollaggio, test
• Soluzioni per la gestione termica e il Battery Management System (BMS)
• Produzione automatizzata, robotica e controllo qualità
• Riciclo, tracciabilità, sostenibilità di processo e di prodotto
• Integrazione digitale e software di simulazione e manutenzione predittiva


linea di montaggio automotive

Nel Mezzogiorno la filiera Stellantis vale 13 miliardi

Elena

linea di montaggio automotive

Nel 2023 la filiera Stellantis nel Mezzogiorno ha generato un valore di oltre 13 miliardi di euro, con circa 600 fornitori coinvolti tra Campania, Abruzzo e Puglia. A trainare la crescita sono stati i modelli Tonale, Ducato, Panda e Jeep Avenger, prodotti negli stabilimenti di Pomigliano, Atessa e Melfi.

Secondo i dati illustrati a Torino dal responsabile della divisione Impegni Industriali di Stellantis Italia, il sistema produttivo del Sud è oggi fondamentale per l’industria automobilistica nazionale. In particolare, a Pomigliano sono state prodotte oltre 170mila unità della Tonale, mentre il Ducato resta un leader di mercato nella produzione di veicoli commerciali.

Il successo è frutto anche degli investimenti in elettrificazione e innovazione, ma pesa l’incertezza sulle future strategie industriali di Stellantis per l’area.


Wagner: innovazione come valore strategico per ambiente, persone e tecnologia

Elena

Per Wagner, innovare significa migliorare continuamente ogni aspetto aziendale, combinando eccellenza tecnologica, sostenibilità ambientale e benessere delle persone.
L’azienda, leader nelle tecnologie di rivestimento, investe da anni nella digitalizzazione – dall’assistenza in realtà aumentata all’uso dell’AI – e ha ottenuto la certificazione ISO 14001 per la gestione ambientale.
Tra le iniziative concrete: pannelli solari nella sede di Valmadrera, riduzione dell’uso della plastica, tecnologie che ottimizzano i consumi energetici e progettazione attenta al ciclo di vita dei prodotti.

Ma l’impegno va oltre: Wagner integra la sostenibilità anche nella governance e nel supporto alle comunità locali, promuovendo un ambiente di lavoro flessibile, sicuro e inclusivo.


folla di gente che protesta davanti a un edificio

Cessione Dema al gruppo Adler: preoccupazioni su occupazione e futuro degli stabilimenti

Elena

folla di gente che protesta davanti a un edificio

La cessione di Dema al Gruppo Adler, inizialmente accolta con cauto ottimismo, ha generato forti tensioni dopo la diffusione di un piano industriale che prevede la chiusura degli stabilimenti di Somma Vesuviana e Paolisi, con decine di esuberi e trasferimenti verso altri siti.

Sindacati, ministero delle Imprese e Made in Italy e forze politiche chiedono chiarezza: è stato convocato un tavolo a Roma il 6 febbraio.
Intanto, il presidente di Adler, Paolo Scudieri, conferma l’acquisizione e promette impegno per il rilancio e il benessere dei lavoratori.
Tuttavia, i sindacati denunciano il rischio di “spezzatino industriale” e chiedono garanzie occupazionali e trasparenza sulla procedura di cessione.


rise Convegno Poliefun

RISE 2025: il futuro del trattamento delle superfici si incontra al Politecnico di Milano

Elena

rise Convegno Poliefun

Il 19 e 20 giugno 2025 il Politecnico di Milano sarà il palcoscenico di RISE – Research and Innovation in Surface Engineering, il convegno che riunirà il meglio della ricerca, dell’innovazione e dell’industria nel campo del trattamento delle superfici.

Organizzato da Poliefun in collaborazione con AIFM – Associazione Italiana di Finiture dei Metalli, RISE 2025 vuole essere molto più di un semplice evento tecnico: sarà un luogo di incontro e contaminazione tra saperi, esperienze e prospettive future. Due giornate in cui gli esperti della finitura e del trattamento delle superfici si confronteranno su come rendere i materiali più performanti, più sostenibili e sempre più integrati nelle sfide dell’industria moderna.

Dalla ricerca accademica all’innovazione industriale

In un’epoca in cui innovare non è più un’opzione ma una necessità, RISE 2025 nasce con l’obiettivo di abbattere i confini tra università e industria, creando nuove sinergie tra chi sviluppa conoscenza e chi la applica quotidianamente.
I temi al centro del programma spaziano dalle tecnologie di rivestimento avanzato ai processi di caratterizzazione dei materiali, fino alle nuove frontiere dell’economia circolare e della digitalizzazione industriale.

Un programma ricco di contenuti che vedrà la partecipazione di aziende leader del settore accanto agli esperti del Politecnico di Milano sotto il patrocinio di UCIF – Anima Confindustria Meccanica.

RISE 2025 rappresenta un’occasione unica per:

  • Scoprire soluzioni tecnologiche all’avanguardia
  • Anticipare le tendenze emergenti nella finitura dei materiali
  • Creare nuove connessioni professionali tra ricerca e industria
  • Condividere idee e ispirazioni in un contesto di alto livello scientifico

È il momento giusto per chi vuole essere protagonista della trasformazione tecnologica nel trattamento delle superfici.


allagamento di una città

Polizze catastrofali: proroga confermata, ma restano criticità da risolvere

Elena

allagamento di una città

Confcommercio accoglie positivamente la proroga dell’obbligo di stipulare polizze catastrofali, ma richiama l’attenzione su alcuni nodi ancora aperti.
Lo ha evidenziato Loretta Credaro, vicepresidente con delega a Finanza e Assicurazioni, durante l’audizione alla Camera sul decreto-legge che disciplina le nuove coperture contro calamità naturali.

L’obbligo, inizialmente previsto per il 31 marzo 2025, è stato posticipato al 1° ottobre 2025 per le medie imprese e al 1° gennaio 2026 per le Pmi.
Una decisione che offre più tempo per affrontare le complessità operative e interpretative di un sistema che coinvolge circa quattro milioni di imprese.
Restano da chiarire aspetti cruciali, come l’obbligo assicurativo per le attività in locazione, la definizione di criteri unici per la valutazione dei rischi e un sistema tariffario competitivo. L’obiettivo, secondo Confcommercio, deve essere costruire un modello fondato su mutualità e solidarietà.

L’obbligo riguarda tutte le imprese italiane (escluse quelle agricole) iscritte al registro imprese, con l’obiettivo di tutelare soprattutto micro e piccole realtà, ad oggi tra le più esposte ai danni da eventi naturali.


grafico del crollo dell'economia automobilistica

Auto, crolla produzione in Italia. ANFIA: "A gennaio calo del 63,4% rispetto a 2024"

Elena

grafico del crollo dell'economia automobilistica

A gennaio 2025, la produzione dell’industria automotive italiana ha registrato un calo del 25,3% rispetto allo stesso mese del 2024, secondo i dati Istat. Il settore delle autovetture è stato il più colpito, con una riduzione del 37%, mentre la produzione di parti e accessori è scesa del 15,4%. In controtendenza, la fabbricazione di carrozzerie e rimorchi ha segnato un aumento del 7%.

Secondo ANFIA, la produzione domestica di sole autovetture è crollata del 63,4%, fermandosi a circa 10.800 unità. La crisi dell’automotive si inserisce in un contesto industriale complessivo ancora in difficoltà: a gennaio, l’indice della produzione industriale italiana è sceso dello 0,6% su base annua.

Il Direttore Generale di ANFIA, Gianmarco Giorda, ha criticato il Piano d’azione per l’Automotive della Commissione Europea, ritenendolo insufficiente a sostenere il settore. Tra le misure urgenti richieste, Giorda ha sottolineato la necessità di riequilibrare i costi energetici rispetto a paesi concorrenti come USA e Cina e di avviare un piano decennale per il rinnovo del parco auto europeo, attualmente con un’età media di 12,5 anni.


clean industrial dela in EU

Clean Industrial Deal: 100 MLD per competitività e decarbonizzazione

Elena

clean industrial dela in EU

La Commissione Europea ha presentato il Clean Industrial Deal, un piano strategico volto a mobilitare 100 miliardi di euro per conciliare gli obiettivi di decarbonizzazione con la competitività e la resilienza dell’industria europea. Questo ambizioso programma mira a sostenere le industrie ad alta intensità energetica e a incentivare la produzione di tecnologie pulite, attraverso misure mirate alla riduzione dei costi energetici, allo sviluppo di nuove competenze, alla promozione dell’economia circolare e alla semplificazione burocratica.

Obiettivi e Misure del Clean Industrial Deal
Il piano si propone di trasformare la transizione ecologica in un fattore di crescita per le imprese europee. Tra le iniziative chiave figurano:

  • Supporto alle industrie ad alta intensità energetica, come siderurgia, alluminio e chimica, per il passaggio alle energie rinnovabili.
  • Incentivi alla produzione sostenibile, attraverso politiche di circolarità, riduzione dei rifiuti e promozione del remanufacturing.
  • Strategie per ridurre la dipendenza da materie prime di paesi terzi, valorizzando le risorse interne all’UE.

Energia e Transizione Verde
Per garantire un’energia più accessibile e sostenere la transizione ecologica, il Clean Industrial Deal punta a:

  • Accelerare l’elettrificazione dell’industria e promuovere le energie pulite.
  • Migliorare l’interconnessione energetica tra i paesi UE.
  • Favorire l’efficienza energetica con nuove misure di incentivo.

Sostegno alla CleanTech e agli Appalti Pubblici
Una delle iniziative di spicco del piano è l’Industrial Decarbonisation Accelerator Act, che prevede:

  • Incentivi per la produzione CleanTech in Europa, con criteri di sostenibilità e resilienza negli appalti pubblici.
  • Revisione del framework degli Appalti Pubblici nel 2026, per dare priorità ai prodotti “Made in Europe” nei settori strategici.

Finanziamenti per la Transizione Industriale
Il piano mobiliterà 100 miliardi di euro attraverso:

  • Un nuovo quadro di aiuti di Stato dedicato alle energie rinnovabili e alla decarbonizzazione.
  • Il rafforzamento del Fondo per l’Innovazione e la creazione di una Banca per la Decarbonizzazione Industriale.
  • Un bando Horizon Europe per ricerca e innovazione nel settore CleanTech.
  • La revisione del Regolamento InvestEU per supportare mobilità pulita e riduzione dei rifiuti.

Economia Circolare e Materie Prime
Il piano dedica particolare attenzione alla gestione delle materie prime critiche, con:

  • Creazione di un Centro UE per le Materie Prime Critiche, per acquisti congiunti e migliori condizioni di negoziazione.
  • Lancio del Circular Economy Act nel 2026, con l’obiettivo di aumentare al 24% l’uso di materiali circolari entro il 2030.

Competenze e Partnership Industriali
Per rafforzare le competenze e il mercato del lavoro, il Clean Industrial Deal prevede:

  • L’istituzione di un’Unione delle Competenze per investire nei lavoratori e sviluppare le green skills.
  • Un rafforzamento del programma Erasmus+, con 90 milioni di euro destinati alla formazione.
  • Sviluppo di partenariati per il commercio e gli investimenti puliti, con strumenti di difesa commerciale.
  • Semplificazione del Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere (CBAM).

Con questo piano, l’Unione Europea punta a rafforzare la competitività dell’industria, ridurre la dipendenza da risorse esterne e promuovere un modello di sviluppo sostenibile, allineato agli obiettivi di neutralità climatica.


Automotive linea produzione fabbrica

Automotive, inizia la riconversione: difesa, chip, meccatronica

Elena

Automotive linea produzione fabbrica

Il governo italiano punta alla riconversione della filiera automotive, favorendo l’integrazione con settori ad alto valore tecnologico come difesa, aerospazio, blue economy e cybersicurezza. L’obiettivo è offrire nuove prospettive alle imprese della componentistica e ai lavoratori, in un settore automobilistico in crisi, che nel 2025 rischia di chiudere con meno di 500.000 veicoli prodotti.
Parallelamente, comparti come difesa e sicurezza registrano una forte crescita, con un fatturato sopra i 40 miliardi di euro nel 2024 e prospettive di ulteriore espansione, anche grazie al piano europeo di riarmo da 800 miliardi. In questo contesto, il ministro Adolfo Urso ha annunciato incentivi per favorire la transizione delle aziende verso settori più dinamici.

Non si tratta solo di un’idea italiana: in Germania, il colosso Rheinmetall sta valutando l’acquisto di un ex stabilimento Volkswagen per la produzione di carri armati. Anche in Italia si moltiplicano le sinergie tra automotive e difesa: aziende della componentistica forniscono microchip, schede elettroniche e materiali avanzati sia per veicoli che per sistemi militari. Leonardo ha già avviato programmi di supporto ai propri fornitori per ottenere nuove certificazioni e introdurre tecnologie all’avanguardia.

Anfia sta inoltre lavorando con aziende come Leonardo e Avio per aiutare la componentistica automobilistica a diversificarsi, guardando anche ai settori ferroviario e medicale. Il percorso di riconversione sarà graduale, ma il governo è determinato a sostenere il cambiamento, trasformando la crisi del settore automotive in un’opportunità di rilancio per l’industria italiana.